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Change! Ieri, oggi, domani. Il Po

Palazzo Madama

Change! Ieri, oggi, domani. Il Po

  • Dove

    Palazzo Madama

  • Durata

    90 minuti
  • Date visite individuali

    Ogni Sabato e Domenica ore 16.30

  • Costo visita guidata

    7.00€ a partecipante

    Costi aggiuntivi: biglietto d'ingresso alla mostra; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d'Aosta

La Visita

Nella città della Sindone arriva una tavola realizzata per l'altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana da Ugo da Carpi, abile intagliatore di matrici xilografiche.

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino presenta una mostra che, insieme a un amplissimo progetto territoriale, intende approfondire il tema della crisi climatica, offrendo una visione sinottica dei cambiamenti millenari lungo il percorso del fiume Po, paradigma di quanto sta avvenendo su scala mondiale.

Affrontando i temi essenziali del cambiamento climatico in un’esposizione che intesse un racconto visivo tutto sviluppato nell’interazione tra grande pittura e fotografia, illustrazione e infografica capaci di narrare il paesaggio italiano nella sua complessità e articolazione, dalle Alpi al mare, il progetto espositivo punta l’attenzione sul tema dell'acqua e in particolare sul nostro Grande Fiume, che da millenni determina il paesaggio e la vita della popolazione, è via di comunicazione ma anche supporto essenziale per le attività agricole e industriali, ed esplora le conseguenze e analizza le potenziali soluzioni messe in atto sul territorio dai diversi enti di ricerca e di tutela del Po.

652 chilometri di lunghezza, 141 affluenti, quasi 87.000 chilometri quadrati di bacino idrografico, 19.850.000 di abitanti, il 37% della produzione agricola italiana, il 55% dell’industria zootecnica nazionale: il Po e il bacino padano, dove si produce il 40% del PIL nazionale, costituiscono una delle aree con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali a livello europeo.

Questo incredibile sviluppo è stato reso possibile grazie alla storica stabilità e abbondanza della portata delle acque del maggior fiume d’Italia, che provengono da innumerevoli fonti e processi naturali diversificati – sorgenti montane, fusione nivale, ghiacciai, grandi laghi e risorgive di pianura – ma che negli ultimi decenni hanno visto un significativo mutamento, portando a un fenomeno di crisi che si sta verificando ovunque a livello globale.

Proprio per le sue peculiarità e per il suo portato di memoria, di stratificazione storica e di paesaggi, il Po – romano e pagano, bizantino e longobardo, feudale e delle signorie, delle campagne e delle città, romantico, agricolo, industriale, turistico e cinematografico – è capace di restituire in maniera emblematica e chiaramente percepibile la crisi climatica e i suoi effetti: la fisionomia del pianeta sta cambiando più rapidamente di quanto abbia fatto negli ultimi millenni ed è ormai dimostrato il ruolo che gli esseri umani hanno esercitato in questo processo.

La mostra Change! ha l’obiettivo di descrivere questi cambiamenti, offrendo occasioni di riflessione sulla crisi e sui possibili scenari di adattamento ad essa, ma anche di esortare all’azione e alla presa di coscienza.


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Giuseppe Penone - Impronte di luce

Fondazione Ferrero

Valerio Berruti. More Than Kids

Alba (CN)

  • DOVE

    Alba - Fondazione Ferrero

  • Quando

    Dal 4 aprile 2025 al 4 luglio 2025

  • Orari

    Da mercoledì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00 - sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00

     

  • Costi

    Ingresso: gratuito
    Laboratori e visite guidate scuole: gratuito

La Mostra

La Fondazione Ferrero di Alba presenta da venerdì 4 aprile a venerdì 4 luglio 2025 la mostra “More than kids” di Valerio Berruti.

La mostra personale, a cura di Nicolas Ballario e Arturo Galansino, raccoglie la produzione dell’artista albese tra affreschi, sculture e video-animazioni e anticipa alcuni lavori che saranno presentati a partire dal prossimo luglio nelle prestigiose sale di Palazzo Reale a Milano.

Alla poetica dell’infanzia, cara all’artista e declinata attraverso tecniche molto diverse tra loro, si affianca per la prima volta l’attenzione posta al paesaggio delle Langhe ritratte con il tratto distintivo di Berruti che invita lo spettatore a terminare l’opera semplicemente osservandola. I bambini di Berruti non sono puramente o solamente tali, ma metafore di un momento comune in cui tutto è ancora possibile. Proprio come bambini anche gli adulti possono ritrovarsi stupiti di fronte a qualcosa di sconosciuto o smarriti nelle difficoltà. Into my arms, la scultura monumentale esposta per la prima volta all’esterno della Fondazione Ferrero, accoglie i visitatori suggerendo la necessità di abbracciarsi e prendersi cura di sé così come la grande scultura Insight, nel giardino interno della Fondazione, raffigura un bambino in posa contemplativa, quasi come se avesse raggiunto una nuova consapevolezza. Sono “più che bambini” anche i protagonisti delle altre opere scultoree inserite nel percorso espositivo come More than a child, scultura in alluminio esposta per la prima volta, Three (parts of) me, Aurora e Nel nome del padre, installazione composta da cinque opere in cemento, vetroresina e terra che ritrae un gruppo di bambini idealmente raccolti in preghiera. Dalla scultura si passa ai bassorilievi, in questo caso in cemento e resina, con l’opera Nel silenzio che ha per protagoniste tre bambine che dormono sulla terra arsa dal sole. Il mondo sta cambiando, la temperatura si sta alzando, il clima grida la nostra attenzione senza fare alcun rumore: il cambiamento climatico è protagonista negli ultimi lavori di Berruti anche e soprattutto in Don't let me be wrong. In Fondazione Ferrero si trova il lavoro preparatorio della grande scultura che sarà esposta nel cortile di Palazzo Reale e all’interno della quale sarà possibile entrare per vedere proiettato il nuovo cortometraggio composto da disegni messi in sequenza.
Il tema degli affetti famigliari torna in Endless love che attraverso una serie di disegni su carta di riso raffigura un simbolico e infinito abbraccio tra fratelli.
Nelle sale della Fondazione albese si trovano anche alcuni tra i primi affreschi realizzati dall’artista oltre vent’anni fa come Vocazione dove il piccolo protagonista è ritratto su grandi tele di juta grezza. Gli ultimi affreschi realizzati da Berruti sono invece le diciotto opere del ciclo Langhe, una produzione del tutto inedita dell’artista che si discosta dal tema dell’infanzia e riproduce i paesaggi raffiguranti la sua terra mantenendo l’essenzialità dei tratti e l’interazione con lo spettatore chiamato a completare l’opera con il proprio sguardo.
Uno spazio della mostra sarà interamente dedicato alle video-animazioni con la proiezione in loop di tutti i corti animati realizzati dal 2004 al 2024 con le colonne sonore appositamente scritte da grandi musicisti internazionali. Tra queste La figlia di Isacco realizzata per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009 con le musiche di Paolo Conte, ma anche Kizuna musicata da Ryuchi Sakamoto e La giostra di Nina con il pianoforte di Ludovico Einaudi.

Valerio Berruti
Nato ad Alba nel 1977. L’artista utilizza l’antica tecnica dell’affresco, la scultura e la video-animazione per creare immagini essenziali, ispirate al mondo sospeso dell'infanzia, il momento della vita in cui tutto deve ancora avvenire. Nel 2009 partecipa alla 53a Biennale di Venezia dove ha presentato un video, con la musica di Paolo Conte, composto da 600 disegni affrescati. Nel 2011 il suo video Kizuna, esposto al Pola Museum di Tokyo con la colonna sonora appositamente scritta da Ryuichi Sakamoto, è diventato un progetto benefico per la ricostruzione del Giappone dopo la devastazione dal terremoto. L’anno successivo ha vinto il premio internazionale Luci d'artista di Torino e ha realizzato un’opera permanente di land art alla Nirox Foundation di Johannesburg. Nel 2018 inizia a lavorare al cortometraggio animato, coprodotto da Sky Arte, La giostra di Nina con la colonna sonora di Ludovico Einaudi. La grande giostra viene esposta nell’autunno del 2018 nella Chiesa di San Domenico di Alba e successivamente al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo e alla Reggia di Venaria. Nel 2022 è stata inaugurata la sua opera monumentale Alba, una scultura in acciaio inox bronzato altra oltre 12 metri donata dalla famiglia Ferrero alla Città di Alba, posizionata nella centrale piazza Michele Ferrero, dedicata all’imprenditore albese. A maggio 2024 ha inaugurato Circulating sketch, una personale in Cina nel prestigioso Teagan Space di Youyi Bay, nel distretto di Pechino.
Nicolas Ballario
Nato a Saluzzo nel 1984, si occupa di arte contemporanea applicata ai media. I suoi natali professionali sono nella factory di Oliviero Toscani 'La Sterpaia', della quale diventerà responsabile culturale. Ha collaborato con le più importanti istituzioni artistiche e con numerose testate. Nel 2016 è stato il più giovane di sempre a vincere il Premio Bassani, uno dei più prestigiosi riconoscimenti per giornalisti che si sono distinti in ambito culturale e ambientale. Attualmente è autore e conduttore dei programmi di arte contemporanea di Radio Uno Rai e collabora con L’espresso e Il Giornale dell’Arte. Nel 2019 conduce il format sulla fotografia "Camera Oscura", su LA7, mentre dal 2020 è alla guida su Sky Arte delle trasmissioni "Io ti vedo, ti mi senti?", “The Square” e “Italia Contemporanea”.
Arturo Galansino
Nato a Nizza Monferrato nel 1976, è direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze dal 2015. Storico d’arte e curatore, ha lavorato al Louvre di Parigi, alla National Gallery e alla Royal Academy of Arts di Londra. Ha curato e co-curato diverse mostre internazionali di arte antica, tra cui Mantegna al Louvre, (2008), Leonardo da Vinci alla National Gallery (2011), Rubens e (2015) e Giorgione (2016) alla Royal Academy e Moroni (2019) alla Frick Collection di New York, oltre a molte mostre d’arte contemporanea, tra cui Ai Weiwei (2016), Bill Viola (2017), Jeff Koons (2021), Anish Kapoor (2023) e Anselm Kiefer (2024) a Palazzo Strozzi. Nel 2018 ha curato la mostra di Valerio Berruti “La storia di Nina” nella Chiesa di San Domenico di Alba dove è stata presentata “La giostra di Nina”, la grande scultura che dà il nome alla video-animazione con la colonna sonora di Ludovico Einaudi. Dal 2018 è membro del comitato scientifico della Fondazione Ferrero di Alba.


L'ingresso in mostra è gratuito e la prenotazione non è obbligatoria. I visitatori in possesso di prenotazione avranno accesso prioritario nel giorno ed orario prescelti.

Gruppi precostituiti possono prenotare l'ingresso in mostra il mercoledì, giovedì e venerdì negli orari 15.00-16.00-17.00-18.00. La prenotazione può essere richiesta via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonicamente al numero 011.5211788

Fondazione Ferrero per i bambini e l'arte

La Fondazione Ferrero propone diversi percorsi didattici GRATUITI per le scuole dell’infanzia, primaria e centri estivi, ispirati alla poetica di Valerio Berruti e legati alla mostra "More than kids".

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