Una tradizione che si rinnova. Per il settimo anno consecutivo, Fondazione Torino Musei e OFT - Orchestra Filarmonica di Torino propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa.
Musica e arte sono unite dalla bellezza. Si potrà scoprire il filo che le lega nel corso delle visite guidate organizzate presso i tre grandi musei della Città di Torino e ispirate dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Il sabato precedente il concerto GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica propongono infatti, a rotazione, un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.
L’iniziativa, alla sua settima edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei e le visite sono condotte da Theatrum Sabaudiae.
OFT offre ai partecipanti alla visita guidata la possibilità di partecipare al concerto di riferimento acquistando il biglietto intero con poltrona numerata a 8 euro, anziché a 25 euro, salvo esaurimento dei posti disponibili.
Visite guidate a pagamento. Costo: 7 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (ingresso libero con Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: 011 5211788 (lun-dom 9.30-17.30) oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. E' possibile effettuare l’acquisto anche on-line
Maggiori info su:
https://www.oft.it/it/
https://www.fondazionetorinomusei.it/it
Nella galleria dedicata all’arte islamica, brocche, coppe, basi di candelabro in bronzo e ottone raccontano diversi aspetti e momenti della produzione di manufatti in metallo mentre l’oro illumina le pagine di preziosi manoscritti. Tra i metalli mamelucchi prodotti sulle sponde del Mediterraneo e i capolavori miniati della poesia persiana, il percorso nella galleria di arte islamica si sofferma sugli oggetti che, per i materiali con in quali sono realizzati, per la loro funzione o per il loro apparato iconografico, evocano calore, energia e luce.
Con la chiusura del cantiere di restauro, la parte centrale dello scalone juvarriano è tornato al suo splendore settecentesco, fatto di una luce che cambia a seconda della stagione e dell’ora del giorno dando allo spazio forme sempre diverse.
La visita sarà l’occasione per osservare e far dialogare l’avancorpo con le tre sculture dell’artista francese Frédrérique Nalbandian, installate sullo scalone nell’ambito della mostra Crossing, presentata in occasione di Artissima 2024, in un continuo rimando e scambio tra arte classica, rielaborazione rococò e arte contemporanea, all’insegna della potenza di finzione di alcuni dei materiali utilizzati per simulare la pietra: siano gli stucchi juvarriani o il sapone di Marsiglia e i tessuti per Nalbandian.
Un percorso per comprendere il tema dello stare seduti attraverso alcune delle opere più significative conservate a Palazzo Madama: dal coro in legno di noce intagliato con misericordie e creature fantastiche a inizio Cinquecento da maestranze del nord della Francia per la comunità cistercense della chiesa dell’abbazia di Staffarda, ai troni su cui seggono i personaggi sacri raffigurati nel Medioevo e nel Rinascimento europei.
Il percorso offre una riflessione sulle posture del corpo e sulle regole sociali, oggi forse dimenticate, secondo cui stare in piedi o seduti indica il grado di potere e autorità di una personalità.
Nella collezione di statuaria indiana, il dio Shiva e la sua consorte Parvati siedono abbracciati con un sorriso lieve, mentre alcune sale più in là, nei bronzi e nei dipinti tibetani, divinità terrifiche dall’aspetto feroce stringono la loro partner tantrica in un abbraccio furioso. A partire da questi spunti, il percorso si sviluppa tra la statuaria di soggetto buddhista e induista proveniente dall’Asia Meridionale e dal Sud-est asiatico e gli oggetti di arte religiosa dallo straordinario impatto visivo che rappresentano lo sterminato pantheon del Buddhismo tantrico.
Le scelte del Concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino, abbinato al percorso d’arte in GAM, rimandano da un lato alle vicende di Don Chisciotte che, travolto da un’impetuosa immaginazione, sostituisce la realtà con una visionarietà fantastica, facendosi paladino di nobili ideali, e dall’altro allo stile vigoroso, ritmico e gioioso della famosa Aria sulla quarta corda di Sebastian Bach. Quindi, il sogno, l’immaginazione, l’andare contro corrente con uno spirito avventuroso e brioso sono gli elementi che legano i due appuntamenti, quello musicale e quello artistico. Questo porterà i visitatori alla scoperta delle rinnovate Collezioni del museo attraverso un percorso tra il primo e secondo piano, soffermandosi su alcuni artisti originali come Pellizza da Volpedo, Pinot Gallizio e Franco Fontana, grandi sperimentatori, o artisti di rottura come Enrico Junk.
Le collezioni del MAO si estendono su un arco temporale vastissimo e spaziano tra diverse aree geografico-culturali dell’Asia. Dai suggestivi reperti in pietra del potente impero Khmer alle lucenti ceramiche Selgiuchidi, dagli oggetti funerari della Cina Antica alle armature dei samurai, il percorso è un viaggio nel tempo e nello spazio con focus su oggetti che rappresentano semplici soldati e nobili cavalieri e raccontano grandi poteri, sterminate conquiste, illustri dinastie.
Le suggestioni musicali del Concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino dedicato alla Suite in si bemolle maggiore di R. Strauss e alla Serenata, detta Gran Partita, di W. Mozart hanno suggerito il tema vento tra i capelli, che non è solo una sensazione fisica, ma è simbolo di libertà, di trasformazione e di cambiamento. Molte delle opere presenti nelle Collezioni del rinnovato allestimento GAM rimandano a questa idea. Il percorso inizia con l’opera Rajo Jack, macchina da corsa di Salvatore Scarpitta, che sfreccia su un immaginario circuito, per proseguire con la visione delle giovani donne intente a chiacchierare serenamente, libere dalle incombenze del quotidiano e immerse nel paesaggio estivo, del quadro Aria di Carlo Levi, per giungere alle pennellate veloci e fuori dagli schemi dell’Informale, e concludere con la scultura scapigliata del compositore Beethoven, ritratto da Giuseppe Grandi, colto al piano nel momento dell’estro creativo, e con la poetica figura solitaria in Purità di Domenico Gatti.
Nella collezione di arte islamica del MAO, foglie e fiori di diverse specie si espandono sulle superfici di piatti, mattonelle, pannelli architettonici, oggetti in metallo, tessuti. Il percorso tra pregiati oggetti d’uso evoca profumi e atmosfere attraverso un repertorio ricco ed esuberante di forme stilizzate che si espandono in forma di arabesco, rivestono piatti e coppe di colori splendenti, si fanno trama fitta e insolubile nei metalli, si tingono di sfumature nei preziosi tessuti.
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